Descrizione
La possente fortezza che oggi possiamo ammirare è la conseguenza di una serie di modifiche che l'evoluzione delle armi da guerra e delle conseguenti diverse esigenze di difesa hanno reso necessario nel corso dei secoli.
Data la posizione strategica si suppone l'esistenza di una roccaforte fin dal periodo preromano o più sicuramente romano. Nel periodo medioevale il Forte si presentava come un castello ornato da due torri a pianta trapezoidale e con alte mura che lo rendevano inviolabile dai mezzi di guerra dell'epoca.
Quando, nell'assedio del 1625, l'esercito francese e savoiardo impiegò per la prima volta l'artiglieria si comprese che la struttura del Forte non era più adeguata. I rettori della Repubblica di Genova si convinsero della necessità di irrobustire il castello e per far questo fu incaricato uno dei più grandi esperti di costruzioni militari, il Fiorenzuola.
I lavori iniziarono nel 1626 e durarono 4 anni, trasformando il castello nell'attuale possente fortezza. Sotto la direzione del Fiorenzuola, che si avvaleva della collaborazione dell'architetto Bartolomeo Bianco, l'originario castello venne abbassato diventando il maschio del forte; furono realizzati, uniformandosi alle linee del terreno, sei inespugnabili bastioni, uniti fra loro da robuste cortine munite da cannoniere. Nella parte bassa sorgeva la cittadella con le camerate, le cucine, le cisterne per l'acqua, le celle per i prigionieri, le scuderie, la Santa Barbara. La Fortezza poteva ospitare una guarnigione che poteva raggiungere i 1.000 uomini.
Successivamente tra fine '600 e inizio '700 fu realizzata la fortificazione del Monte Moro. L'ultima battaglia di cui fu teatro il Forte è del periodo napoleonico, quando fu l'unico caposaldo francese in Italia a non capitolare agli austro-russi prima della vittoria di Napoleone a Marengo, il 14 giugno 1800. Nella seconda metà dell''800 la fortezza fu disarmata (decreto del 12 novembre 1854) e divenne reclusorio penale, rimanendo tale fino al 1907. Durante le due guerre mondiali fu utilizzata come campo di prigionia. Il Forte di Gavi è, oggi, affidato alla Sovraintendenza dei Beni Architettonici del Piemonte che ne ha curato i numerosi restauri e che continua nella sua opera di ricerca e di recupero.
Data la posizione strategica si suppone l'esistenza di una roccaforte fin dal periodo preromano o più sicuramente romano. Nel periodo medioevale il Forte si presentava come un castello ornato da due torri a pianta trapezoidale e con alte mura che lo rendevano inviolabile dai mezzi di guerra dell'epoca.
Quando, nell'assedio del 1625, l'esercito francese e savoiardo impiegò per la prima volta l'artiglieria si comprese che la struttura del Forte non era più adeguata. I rettori della Repubblica di Genova si convinsero della necessità di irrobustire il castello e per far questo fu incaricato uno dei più grandi esperti di costruzioni militari, il Fiorenzuola.
I lavori iniziarono nel 1626 e durarono 4 anni, trasformando il castello nell'attuale possente fortezza. Sotto la direzione del Fiorenzuola, che si avvaleva della collaborazione dell'architetto Bartolomeo Bianco, l'originario castello venne abbassato diventando il maschio del forte; furono realizzati, uniformandosi alle linee del terreno, sei inespugnabili bastioni, uniti fra loro da robuste cortine munite da cannoniere. Nella parte bassa sorgeva la cittadella con le camerate, le cucine, le cisterne per l'acqua, le celle per i prigionieri, le scuderie, la Santa Barbara. La Fortezza poteva ospitare una guarnigione che poteva raggiungere i 1.000 uomini.
Successivamente tra fine '600 e inizio '700 fu realizzata la fortificazione del Monte Moro. L'ultima battaglia di cui fu teatro il Forte è del periodo napoleonico, quando fu l'unico caposaldo francese in Italia a non capitolare agli austro-russi prima della vittoria di Napoleone a Marengo, il 14 giugno 1800. Nella seconda metà dell''800 la fortezza fu disarmata (decreto del 12 novembre 1854) e divenne reclusorio penale, rimanendo tale fino al 1907. Durante le due guerre mondiali fu utilizzata come campo di prigionia. Il Forte di Gavi è, oggi, affidato alla Sovraintendenza dei Beni Architettonici del Piemonte che ne ha curato i numerosi restauri e che continua nella sua opera di ricerca e di recupero.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Via al Forte |
Telefono | 0143.643554 |
info@fortedigavi.it | |
Web | http://www.associazionefortedigavi.it/ (Apre il link in una nuova scheda) |
Mappa
Indirizzo: MRR3+GQ Gavi AL, Italia
Coordinate: 44°41'28,7''N 8°48'16''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Galleria fotografica
Modalità di accesso
Accessibilità al disabile motorio con presenza di un ingresso alternativo
Eventi
dal 11
gen
al 28
dic
Visita guidata
dal 11 gennaio al 28 dicembre 2025
Forte di Gavi - Calendario aperture 2025
Per le visite guidate all'interno del Forte di Gavi, nel 2025, si può consultare il calendario allegato (i giorni di apertura sono indicati in verde). Per ulteriori informazioni: tel. 0143 643554;...
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dal 15
giu
al 28
set
Mostra
dal 15 giugno al 28 settembre 2025
STONES Architetture dell'effimero | Uomini di pietra
Domenica 15 giugno alle ore 18, presso il Forte di Gavi verrà inaugurata la mostra "Stones, Architetture dell'effimero | Uomini di pietra"...
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